4 buoni motivi per le partite IVA di dire sì ai buoni pasto

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I buoni pasto vengono solitamente associati alle aziende, che utilizzano questi benefit come servizio sostitutivo della mensa aziendale, che potrebbe offrire un menù poco gradito ai dipendenti. I buoni pasto sono utilizzati anche dalle piccole imprese che non hanno una mensa aziendale, ma che danno la possibilità ai loro collaboratori di spendere i ticket nei ristoranti e nei bar convenzionati. Inoltre, sia grandi che piccole imprese possono usufruire di tali strumenti per beneficiare di importanti vantaggi in termini di fiscalità.

Quello che però molti non sanno, o ignorano, è che i buoni pasto sono strumenti ideali anche per liberi professionisti e partite IVA. In questo articolo trattiamo per grandi linee l’argomento, ma per approfondire ulteriormente rimandiamo all’articolo dove una figura professionale spiega come funzionano i buoni pasto per una partita IVA individuale.

Le partite IVA, che siano liberi professionisti o imprenditori individuali, possono tranquillamente acquistare i buoni pasto da utilizzare per loro, o da destinare ai propri collaboratori. Va però fatta una precisazione: le partite IVA a regime forfettario, che godono quindi di un sistema già agevolato, non possono fruire dei benefici fiscali. Le eventuali spese sostenute per acquistare i buoni pasto quindi non sarebbero deducibili. Tuttavia, chi lo desidera, può ugualmente acquistare i buoni pasto che sono comunque una soluzione utile per chi è abituato a mangiare fuori, o chi preferisce farsi spedire il cibo a casa o in ufficio.

Al contrario le partite IVA a regime ordinario possono fruire di tutti i benefici derivanti dai buoni pasto, sia quelli fiscali che pratici. I titolari di partita IVA che distribuiscono i buoni pasto ai dipendenti possono infatti dedurre completamente il costo dell’acquisto.

Possiamo individuare almeno 4 buoni motivi per dotarsi dei buoni pasto. Il primo è la facilità di utilizzo, sinonimo di versatilità, dei ticket. Benché siano disponibili in versione cartacea e digitale, quelli digitali sono preferibili poiché si possono utilizzare facilmente tramite carte o app, mentre quelli cartacei rischiano di smarrirsi o deteriorarsi.

Il secondo grande vantaggio di natura pratica è quello di non dover necessariamente conservare fatture e scontrini per la contabilità e la prima nota. Basta un’unica fattura a fine mese dove riportare la spesa effettuata per l’acquisto dei benefit.

Il terzo vantaggio è il risparmio in termini di tempo e anche di costi. Il titolare di partita IVA può ridurre sensibilmente i documenti da registrare e anche le spese necessarie per la gestione amministrativa.

Infine va sottolineata la flessibilità nella scelta del formato più idoneo. Come già spiegato i buoni pasto digitali sono la soluzione ideale per utenti smart e digitalizzati, ma restano sempre i buoni pasto cartaceo per i più tradizionalisti.

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