Martines e la campagna abbonamenti: “Aumenti contenuti ed armonizzazione”

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(di Gabriele Majo, direttore responsabile di StadioTardini.it) – Esistevano antichi tempi andati in cui la Campagna Abbonamenti, massimo evento corporate per un club, veniva illustrata in seguite ed affollate conferenze stampa, sovente aperte al pubblico, ossia i tifosi, con qualche scherno dei giornalisti che avrebbero preferito mantenere esclusivo il proprio ruolo di mediazione. Da qualche tempo a questa parte, invece, il Parma Calcio, gestione Luca Martines, preferisce altre forme di comunicazione, evitando pericolosi rendez vous con gli organi di informazione (il suo predecessore Jaap Kalma cadde proprio a seguito di una scellerata campagna, che il club fu costretto a ritirare e, come si suol dire in questi casi ingurgitando feci, a riproporla rivista ed abbondantemente corretta, con tanto di video di scuse del presidente Krause, che invitava i supporters amareggiati a non far prevalere la rabbia sulla passione) affidandosi ad un solo interlocutore, che, gratificato per l’esclusiva, ovviamente sarà particolarmente accondiscendente e non rompiglione.

A Parma, poi, la cosa è resa più semplice dal monopolio del gruppo Gazzetta di Parma, unica espressione locale, sui media tradizionali, controllando il solo quotidiano cittadino e, da qualche tempo a questa parte, anche la sola televisione, dopo la fusione con Teleducato, di fatto sparita, eccezion fatta per il suffisso 12 rimasto dinnanzi alla dizione Tv Parma e il direttore responsabile cooptato Pietro Adrasto Ferraguti che non ha fatto molta fatica ad adattarsi alla nuova realtà, con il trasferimento a Telereggio, invece, di Michele Angella, che in tanti qui ricorderanno per la conduzione più garibaldina di Calcio & Calcio con il Saltimbanco Boni e il “cartello” con StadioTardini.it che fece impazzire Ghirardi e Leonardi prima della loro tragica caduta.

Dunque, tutte le prime anticipazioni ufficiali sulla prossima campagna abbonamenti – dopo il lancio sugli strumenti di casa del discusso claim “sull’ali gialloblù”, che se non dorate, come nell’originale verdiano, avrebbero dovuto essere Crociate – Luca Martines le ha riservate alla Gazzetta di Parma, che oggi ha ospitato una paginata, a cura della nuova firma Simone Brianti, assunto dopo la pensione anticipata di Paolo Grossi e Gian Luca Zurlini, solo per citare quelli famosi ai tifosi tra i vari rottamati. L’uscita sul quotidiano, come consolidata consuetudine, è stata preceduta dal lancio televisivo sull’antenna del gruppo, che avrebbe ripagato la fiducia sbagliandogli venialmente il cognome (trasformato in un argentino Martinez, con Z di Zorro finale) e mortalmente riportando la frase mai dai lui pronunziata: “Abbiamo ridotto i prezzi per riempire il Tardini”

I colleghi, avendo fretta, evidentemente, hanno fatto un po’ di confusione tra la riduzione dei prezzi ed il loro contenimento, ossia degli aumenti, cioè degli “incrementi contenuti” (inevitabili con il passaggio di categoria) mantenuti il più basso possibile, per la finalità di riempire il Tardini: “L’Ennio rimane l’Ennio – dice Martinesma faremo dei piccoli interventi per migliorare l’accesso, i flussi e quindi anche la modalità di fruizione”.

E, allora, vediamo di capire quanto siano effettivamente contenuti questi incrementi: già ieri sera, nel riportare il video del Martines intimo all’Oltre Lab, avevamo rimarcato con soddisfazione la veridicità dell’anticipazione esclusiva di StadioTardini.it del mantenimento sotto la soglia psicologica dei 200 euro/anno il prezzo dell’abbonamento di Curva per coloro che rinnoveranno la propria fiducia, tra i sottoscrittori della precedente stagione, i quali, in effetti, pagheranno solo 195 euro (erano 185 nell’ultima annata in A). Più caro, invece, sarà il costo per chi l’anno scorso non aveva dato fiducia al club, nelle altre due successive fasi.

Ma Martines, alla Gazza, spoilera, sia pure senza dettagliarli, anche altri prezzi in prelazione: “Nella laterale ovest gli abbonamenti sono poco sopra i 500, nella Petitot laterale sono attorno agli 800 per poi scendere nella Est con fasce che vanno dai 300 ai 400 euro. Ovviamente nelle fasi successive ci saranno degli incrementi, ma sempre… con l’intenzione di tenere prezzi vantaggiosi per tutti. Il desiderio di avere la nostra gente allo stadio credo che risulti manifesto dalla politica applicata per i prezzi”. Nel richiesto appello finale ai supporters, il MDC auspica: “Stupiteci. Regalateci molto più di 10mila abbonamenti. Dobbiamo avere il Tardini pieno perché la squadra ha bisogno di tutti i tifosi”.

L’entusiasmo della nostra gente (come la definisce Martines, emulando Pietro Leonardi, che vantava il copyright dell’espressione) è già stato tastato durante i giorni della Tardini Card: le sottoscrizioni furono talmente tante da costringere il club ad una imprevista serrata per esaurimento dei supporti (peraltro senza adeguate e preventive comunicazioni di servizio che un sedicente club attento al territorio non dovrebbe mai far mancare): parzialmente i giorni persi saranno recuperati dal 1° al 3 luglio, anche se il costo della fidelity nel frattempo sarà passato dagli 8 ai 10 euro, per via del cambio del circuito, che sarà, come StadioTardini.it vi aveva anticipato, VivaTicket. Passaggio che ha comportato il ritardo con cui il 4 luglio partirà la campagna, quando sarebbe stato meglio, invece, poter sfruttare i giorni immediatamente seguenti la promozione, senza che subentrassero i possibili condizionamenti degli incontentabili del calciomercato.

Ovviamente senza addentrarsi in quelle che erano state le problematiche pocanzi ricordate, Luca Martines ha parlato con la Gazzetta in termini entusiastici dell’effetto Tardini Card sul popolo gialloblù: “La Tardini Card ha avuto una risposta decisamente molto positiva, anche oltre alle nostre aspettative. Diverse migliaia di tifosi l’hanno sottoscritta allo stadio e online, ricordando che è obbligatoria per fare poi a luglio l’abbonamento e ce ne sono tantissime ancora da ritirare in giacenza allo stadio”. In sede di chiosa ci corre l’obbligo di chiarire che circa il 90% di chi ha sottoscritto la Tardini Card precedentemente aveva sottoscritto l’abbonamento in forma cartacea (circa 4.000), da questa campagna definitivamente abolita unilateralmente dal Parma Calcio che ha reso obbligatorio possedere la fidelity per potersi abbonare.

Decisione che una decina di anni fa, ai tempi di “No alla Tessera, Sì alla Passera”, sarebbe stata assai impopolare, poiché gli obiettori che non volevano farsi schedare (anche se di fatto già li erano) sarebbe andata di traverso, ma ormai è una quota davvero marginale, non essendo più una posizione ideologica ultrà alla moda. E così il club potrà prendersi sempre più cura del cliente: “La Tardini Card darà accesso a tutta una serie di contenuti speciali piuttosto che di prodotti e merchandising, oltre a una serie di sconti cercando di introdurre il concetto di prenderci cura dei nostri tifosi a 360 gradi con una serie di servizi aggiuntivi”.

Martines segna una sorta di autogol, andando a tirare a mano un tema già caldo nella passata stagione (con tanto di ripetute lettere al giornale di tifosi delusi) e che aveva comportato qualche retromarcia (sia pure non clamorosa come il ritiro della intera campagna dell’epoca Kalma), ossia “la riduzione del numero di fasce ridotte” (no, non è un gioco di parole) “e di sconto in diversi settori” in quelle che saranno le “fasi successive, quella due e tre dedicate ai nuovi abbonati”. Martines definisce questo fenomeno “armonizzazione”, “processo iniziato già l’anno scorso perché ne avevamo troppe e in troppi settori dello stadio, quindi stiamo armonizzando tenendo sempre delle fasce di sconto per gli over65 e gli under24 e under14, mantenendo sempre la promozione per la famiglia quella destinata a coppie ed eventuali figli.

Gli uomini dell’inclusivo Krause, insomma, sono riusciti ad eliminare, tra le riduzioni, proprio quelle relative alle donne: può sembrare una contraddizione, ma in realtà non la è, perché il concetto di parità di sessi, è evidentemente non solo nei diritti, ma anche nei doveri, non solo negli aspetti piacevoli, ma anche in quelli un po’ meno, come il dover pagare come gli uomini e non meno, e perfettamente in linea con il diktat del tycoon di far sparire il colore rosa dalle grafiche comunicazionali del club utilizzate per la sua amata prima squadra femminile (prossimo campionato viene promossa anche la terza, chissà che non sia una riforma propedeutica ad un, pur sempre tardivo, ritorno in A anche delle girls). E, sempre a proposito di inclusività, chissà se quando Martines parla di promozioni per le coppie queste siano da intendersi solo tradizionali, o se allargate ai nuovi modelli di famiglia contemporanea.

Con la sparizione totale delle riduzioni dalla Tribuna Centrale Petitot (superstite solo l’Under 14) quel settore, un tempo appannaggio di tifosi storici come Corradone Marvasi, ha visto via via una loro migrazione in laterale, poiché senza riduzione donne, anche i mariti hanno dovuto sloggiare per evidenti questioni di budget familiare, favorendo, così, la trasformazione dello stesso a ritrovo per l’Upper Class, (che già beneficia di Sky Box, salottini, ristorantini): quindi o sei sponsor, o hai un biglietto ad invito o almeno un millino da spendere, se no in Centrale Petitot non ci metti piede (del resto nell’ultimo PEF del New Tardini sono stati previsti 2.315 posti “premium” dal costo di circa 2.287 euro cad, che rendono minore la dotazione (18.671) per i posti normali, poi ripartiti nei vari settori). Gabriele Majo (direttore responsabile di StadioTardini.it)   

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