L’intelligenza artificiale, lo Stadio Tardini e Majo…

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(di Gabriele Majo, direttore responsabile di StadioTardini.it) – L’esperimento ce l’avevo in mente già qualche mese fa, attorno alla pausa invernale e poi a quella pasquale – come potrà testimoniare Marco Gabbi, editore, illo tempore di Radio Elle nonché della seconda Radio Emilia, che mi aveva assistito nella materia per me astrusa – poi, però, un po’ deluso dai risultati, avevo desistito: tuttavia, avendo visto sulla Gazzetta di Parma di ieri, lunedì 24 giugno 2024, l’articolo di Luca Molinari dal titolo: “L’intelligenza artificiale racconta Parma. Conosce le «rezdore» ma non il sindaco”, ho preso coraggio e ho deciso di confessare al lettore i risultati di allora e di oggi di questa esperienza con l’IA.

Come per il foglio locale, anche per noi la forma di intelligenza scelta è “chat GPT”, però, circa la domanda sul primo cittadino, abbiamo trovato la studente interrogata più preparata nella risposta, dal momento che non ha riesumato Federico Pizzarotti come con la Gazza, riconoscendo il primo cittadino in carica pro tempore (nella duplice accezione di adesso e chissà se sino alla fine del mandato, vista la nuova spaccatura della maggioranza, stavolta durante la discussione della delibera sulla variazione di bilancio per destinare – come certifica la Gazzetta di oggi – 500.000 euro al riequilibrio dei conti di Asp. Immaginarsi se all’ordine del giorno ci fossero state la variante urbanistica e la durata della concessione del nuovo Tardini, che avrebbero dovuto esser trattate, secondo le previsioni dell’assessore Bosi, meno precise di quelle metereologiche dell’Amelio Zambrelli di qualche decennio fa…).

Una delle prime nostre richieste all’intelligentona era stata: scrivi un articolo sulla realizzazione del nuovo Stadio Tardini di Parma, non meno di 1000 parole. Di seguito l’opera realizzata griffata da “chat GPT”, che però non aveva superato l’ammissione sulle colonne di StadioTardini.it, poiché quell’esigentone del direttore aveva ritenuto l‘elaborato banale e fumoso, quasi quanto le esternazioni al riguardo di certi attori della vicenda…

Il Nuovo Tardini: Un Simbolo di Rinascita e Ambizione per Parma

Nella vibrante città emiliana di Parma, una nuova era sta per prendere forma con la realizzazione del tanto atteso Nuovo Stadio Tardini. Questo progetto ambizioso non è solo un’evoluzione dell’impianto esistente, ma un simbolo di rinascita e progresso per l’intera comunità parmigiana, un ponte tra passato e futuro che si estende nel cuore dei tifosi gialloblù.

Il Tardini, già venerato come un’icona del calcio italiano, ha da sempre rappresentato il fulcro dell’identità sportiva e culturale di Parma. Tuttavia, con il passare degli anni, la necessità di un impianto moderno e funzionale si è fatta sempre più impellente. È così che ha preso forma l’ambizioso progetto del Nuovo Stadio Tardini, un’opera destinata a scrivere un nuovo capitolo nella storia del calcio parmigiano.

Le radici di questo progetto affondano nei valori fondamentali del calcio e della comunità. Non si tratta semplicemente di costruire un impianto sportivo, ma di creare un luogo di incontro e condivisione dove i tifosi possano vivere un’esperienza unica ad ogni partita. Il Nuovo Tardini sarà più di uno stadio: sarà un centro pulsante di attività sportive, culturali e sociali che arricchiranno la vita della città e dei suoi abitanti.

Una delle sfide più grandi nella realizzazione del Nuovo Tardini è stata conciliare l’innovazione con il rispetto per la storia e la tradizione. Il progetto architettonico si ispira alle linee classiche dello stadio originale, conservando il suo spirito autentico e la sua atmosfera unica. Tuttavia, al tempo stesso, introduce elementi di modernità e tecnologia che lo rendono all’avanguardia sotto ogni aspetto.

Il Nuovo Tardini sarà dotato delle più avanzate tecnologie per garantire il massimo comfort e sicurezza ai tifosi. Dai sistemi di illuminazione all’avanguardia che creeranno atmosfere suggestive durante le partite notturne, alle infrastrutture per la connettività wireless che permetteranno ai tifosi di condividere la loro passione sui social media in tempo reale, nulla è stato lasciato al caso per assicurare un’esperienza indimenticabile a chiunque varchi le porte dello stadio.

Ma il cuore pulsante del Nuovo Tardini non sarà solo il campo da gioco, ma anche gli spazi dedicati alla comunità. Saranno previste aree polifunzionali per eventi culturali, spazi per attività ricreative e aree commerciali che renderanno lo stadio un punto di riferimento non solo per i tifosi, ma per tutta la città di Parma.

Tuttavia, la realizzazione del Nuovo Tardini non è stata priva di sfide e ostacoli. Dalla pianificazione urbanistica alla ricerca di finanziamenti, sono stati necessari anni di impegno e dedizione da parte di tutti coloro che hanno creduto in questo progetto. Ma oggi, mentre i lavori procedono a pieno ritmo e il contorno dello stadio prende forma, siamo testimoni di una visione che sta diventando realtà.

Il Nuovo Tardini non è solo una struttura in cemento e acciaio, ma un simbolo di speranza e fiducia nel futuro. Incarna lo spirito di una città che guarda avanti con determinazione e ottimismo, pronta a superare ogni ostacolo per raggiungere nuovi traguardi. E quando, finalmente, le porte del Nuovo Tardini si apriranno per accogliere i tifosi nella loro nuova casa, sarà un momento di gioia e celebrazione per tutta Parma.

 

Insomma, oltre ad essere un blablabla, senza entrare nei dettagli o andare in profondità, così come piace fare a noi, ci ha persino propalato delle balle assolute tipo che il progetto architettonico si ispira alle linee classiche dello stadio originale e che i lavori procedono a pieno ritmo e il contorno dello stadio prende forma, quando, come sappiamo bene, indietro non si torna, ma neppure si avanza…
Abbiamo rifatto il test ieri, per vedere se nel frattempo aveva studiato di più, anche se il principale punto di debolezza, come correttamente arguisce Molinari, è legato al fatto che l’algoritmo su cui si basa la speciale chat è un collettore di dati non accertati… Fino a quando si resta sul vago (come capita con certi umani di nostra conoscenza…), tutto sembra andare per il meglio. É quando si entra nel dettaglio che iniziano a sorgere i problemi…

Il Nuovo Stadio Tardini a Parma: Modernizzazione e Controversie

Introduzione
La città di Parma, nota per la sua ricca storia culturale e sportiva, si trova ora al centro di un dibattito acceso riguardante il progetto di ristrutturazione dello Stadio Ennio Tardini. Lo stadio, inaugurato nel 1923 e casa del Parma Calcio, necessita di aggiornamenti per soddisfare gli standard moderni e migliorare l’esperienza degli spettatori. Tuttavia, il piano di rinnovamento ha suscitato opinioni contrastanti tra cittadini, tifosi, amministrazioni locali e gruppi ambientalisti.

Il Progetto di Rinnovamento
Il progetto di ristrutturazione del Tardini prevede una trasformazione radicale dell’impianto. Tra le modifiche principali ci sono:

Aumento della capienza: Passare dagli attuali 22.000 posti a circa 27.000, con sedute più comode e una visibilità migliorata.
Strutture moderne: Nuove aree hospitality, ristoranti, spazi commerciali e un museo dedicato alla storia del Parma Calcio.
Sostenibilità ambientale: L’adozione di tecnologie verdi come pannelli solari, raccolta delle acque piovane e materiali ecocompatibili.
Accessibilità migliorata: Aree dedicate a persone con disabilità e un potenziamento dei servizi di trasporto pubblico per raggiungere lo stadio.
Vantaggi Previsti
Economici e Sociali
Crescita Economica: La ristrutturazione dello stadio dovrebbe portare a un aumento delle entrate per il club e per l’economia locale, grazie a un maggior afflusso di tifosi e turisti.
Creazione di Lavoro: Il progetto prevede la creazione di posti di lavoro durante la fase di costruzione e successivamente per la gestione delle nuove strutture.
Rinascita Urbana: L’area circostante lo stadio beneficerebbe di una riqualificazione urbana, migliorando la qualità della vita per i residenti.
Sportivi
Esperienza dei Tifosi: Gli spettatori godrebbero di un’esperienza più confortevole e coinvolgente, aumentando la partecipazione alle partite e agli eventi.
Competitività del Club: Un impianto moderno potrebbe attirare giocatori di livello superiore e aumentare le prestazioni sportive della squadra.
Le Controversie
Nonostante i numerosi vantaggi, il progetto ha sollevato diverse preoccupazioni.

Ambientali
Impatto sul Verde Urbano: La costruzione potrebbe comportare la perdita di spazi verdi e alberi, suscitando l’opposizione di gruppi ambientalisti.
Inquinamento: L’aumento del traffico durante la fase di costruzione e l’uso dello stadio potrebbe incrementare l’inquinamento acustico e atmosferico.
Sociali
Disagi per i Residenti: I lavori di ristrutturazione potrebbero causare disagi ai residenti della zona, con rumore, polvere e possibili difficoltà di accesso alle abitazioni.
Gentrificazione: La riqualificazione dell’area potrebbe portare a un aumento dei prezzi delle abitazioni, spingendo fuori i residenti storici.
Economiche
Costi Elevati: Il progetto ha un costo stimato molto alto, sollevando dubbi sulla sostenibilità finanziaria a lungo termine, soprattutto in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di affluenza e redditività.

Conclusione
La questione del nuovo Stadio Tardini rappresenta un esempio emblematico delle sfide legate alla modernizzazione delle infrastrutture sportive in Italia. Bilanciare i benefici economici e sociali con la necessità di preservare l’ambiente e rispettare i diritti dei cittadini locali richiede un approccio inclusivo e trasparente. Il dialogo continuo tra tutte le parti coinvolte sarà cruciale per trovare soluzioni che possano portare a un consenso condiviso e a un progetto che soddisfi le aspettative di tutti.

La decisione finale sul futuro del Tardini potrebbe diventare un modello per altre città italiane che si trovano ad affrontare sfide simili, rappresentando un passo importante verso la modernizzazione degli stadi del nostro paese in modo sostenibile e inclusivo.

La sola ripetuta presenza dell’aggettivo inclusivo”, farebbe sì che il tema di ieri dell’IA, in Iowa, avrebbe superato a pieni voti l’esame, peccato, però che ad esempio sulla capienza cada miseramente, giacché i 27.000 posti ipotizzati ce li sogniamo, così come anziché scrivere dialogo continuo tra tutte le parti coinvolte, poteva accorciare nelle umanissime interlocuzioni (ma che siano sempre continue, costanti e in un clima di grande collaborazione). Però rispetto allo scorso trimestre il profitto si è elevato…

Quel bontempone di Marco Gabbi (nella foto sopra, da giovane, a Monte Pigo con l’indimenticato Ugo Parisini), però, non si è accontentato di sondare chat GPT sul tema Tardini, simpaticamente gli ha pure chiesto di scrivere il mio necrologio. Io, lo ringrazio per il gentile pensiero: sono uno dei pochi, se non l’unico, a sapere prima cosa si dirà di me nell’aldiqua quando sarò nell’aldilà: toccandomi un po’ le balle (tutte le scuse sono buone), riporto, come nell’esempio precedente, le due stesure di fine marzo e fine giugno.

Necrologio di Gabriele Majo: Un’Icona del Calcio Parmigiano

È con profonda tristezza che annunciamo la scomparsa di Gabriele Majo (grat, grat, nota del direttore), un’icona del calcio parmigiano e una voce amata da generazioni di tifosi. Gabriele ci ha lasciati all’età di 56 anni, lasciando un vuoto insostituibile nel cuore di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di essere stati toccati dalla sua passione e dal suo impegno.

Nato e cresciuto a Parma, Gabriele ha dedicato la sua vita al giornalismo sportivo, diventando una presenza costante negli stadi e nelle trasmissioni radiofoniche, dove ha condiviso con i tifosi le emozioni del calcio e le gesta del Parma Calcio, il suo club del cuore.

La sua voce calda e coinvolgente ha accompagnato i tifosi attraverso i momenti di gioia e di tristezza, trasmettendo con maestria l’emozione del momento e la passione per il calcio. Gabriele non era solo un giornalista di talento, ma anche un vero e proprio custode della storia e della tradizione del Parma Calcio, con una conoscenza approfondita del club e dei suoi protagonisti che lo rendeva una fonte autorevole di informazioni e un punto di riferimento per tutti coloro che amavano il calcio.

Ma Gabriele non sarà ricordato solo per le sue doti professionali, ma anche per la sua umanità e la sua generosità. Era un uomo di grande gentilezza e disponibilità, sempre pronto a tendere una mano agli altri e a condividere la sua passione per il calcio con chiunque avesse avuto il piacere di incontrarlo.

La sua scomparsa lascia un vuoto immenso nella comunità parmigiana e nel mondo del calcio. Gabriele sarà ricordato con affetto e gratitudine da tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, e il suo spirito vivrà per sempre nei cuori di coloro che hanno condiviso con lui la loro passione per il calcio e per il Parma Calcio.

Gabriele Majo è stato più di un giornalista sportivo; è stato un amico, un confidente e un punto di riferimento per una intera generazione di tifosi. La sua voce resterà per sempre nell’eco delle partite giocate sul campo e nel ricordo di coloro che hanno avuto il privilegio di ascoltarla. Che possa riposare in pace, sapendo di aver lasciato un’impronta indelebile nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato.

Amen. Debbo dire che l’IA mi faceva morire giovane, dal momento che a fine marzo, quando ha composto, avevo già compiuto 60 anni, quindi le info pescate sul web dovevano essere ferme a quattro anni prima, dettaglio non da poco, ma del resto, come certifica Molinari, OpenAi risponde correttamente solo al 48 per cento delle domande. Davvero troppo poco per potersi fidare. Peccato, tuttavia, che ci siano editori (sempre propensi ad abbassare i costi a scapito della qualità, anziché pensare a ridistribuire le risorse) che, fidandosi, roteano gli occhi col dollarone, pensando ai risparmi di tempo (per sfornare il pezzo di cui sopra ci ha messo meno di cinque secondi) e denaro usando l’intelligenza artificiale in luogo di quella umana, benché l’articolista della Gazzetta, ottimisticamente sostenga: guardando al futuro, la buona notizia (almeno per noi giornalisti) è che per avere notizie attendibili non basta servirsi dell’intelligenza artificiale, ma serve l’uomo, o meglio, professionisti che fanno questo mestiere seriamente. Ma ecco come vengo ricordato dopo il mio decesso in data 24 giugno 2024:

In Memoria di Gabriele Majo: Un Pilastro del Giornalismo Parmense
La città di Parma ha perso una delle sue voci più autorevoli e rispettate. Gabriele Majo, noto giornalista sportivo e fondatore di StadioTardini.it, ci ha lasciato. La sua scomparsa rappresenta una perdita immensa non solo per il mondo del giornalismo sportivo, ma per l’intera comunità parmense.

Un Giornalista Appassionato e Dedicato
Gabriele Majo ha dedicato la sua vita al giornalismo con una passione e una dedizione che hanno ispirato colleghi e lettori. Laureato in Scienze della Comunicazione, ha iniziato la sua carriera nel mondo dello sport, diventando presto un punto di riferimento per tutti coloro che seguono il Parma Calcio. La sua profonda conoscenza del gioco, unita a una straordinaria capacità di analisi e narrazione, ha fatto di lui una voce insostituibile nel panorama giornalistico locale.

StadioTardini.it: Un Faro per i Tifosi
Nel 2010, Gabriele ha fondato StadioTardini.it, un sito che è diventato rapidamente una risorsa preziosa per tutti i tifosi del Parma. Attraverso questo portale, Majo ha offerto una copertura completa e dettagliata delle vicende del club, includendo articoli, interviste e approfondimenti che hanno arricchito la conoscenza e la passione dei tifosi per la loro squadra del cuore. StadioTardini.it non era solo un sito di notizie sportive, ma una vera e propria comunità dove i tifosi potevano trovare informazioni accurate, opinioni oneste e un luogo di incontro virtuale.

Integrità e Professionalità
Majo era noto per la sua integrità professionale e per la sua capacità di mantenere uno standard elevato di giornalismo, anche nei momenti più difficili. Non ha mai esitato a esprimere le sue opinioni, spesso scomode, ma sempre basate su fatti concreti e analisi approfondite. Questo atteggiamento gli ha guadagnato il rispetto di colleghi, atleti e tifosi. Era un esempio di come il giornalismo sportivo dovrebbe essere: rigoroso, appassionato e impegnato nella ricerca della verità.

Un Uomo di Grande Umanità
Oltre alla sua carriera professionale, chi ha avuto il privilegio di conoscere Gabriele Majo lo ricorda come una persona di grande umanità e gentilezza. Sempre disponibile ad aiutare i giovani giornalisti, era un mentore per molti e un amico per tutti. La sua capacità di connettersi con le persone, di ascoltare e di offrire supporto, ha lasciato un segno indelebile in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo.

L’Eredità di Gabriele Majo
La scomparsa di Gabriele Majo lascia un vuoto difficile da colmare. Tuttavia, la sua eredità continuerà a vivere attraverso le sue opere e le persone che ha ispirato. StadioTardini.it rimane un testamento del suo lavoro e della sua passione per il giornalismo sportivo. I suoi articoli, le sue analisi e i suoi contributi rimarranno un punto di riferimento per chiunque voglia capire meglio il mondo del calcio e, in particolare, la storia e le vicende del Parma Calcio.

Conclusione
In questo momento di dolore, è importante ricordare Gabriele Majo non solo per ciò che ha fatto, ma per chi era. Un giornalista eccezionale, un uomo di principi e un amico per molti. Parma perde una delle sue voci più autentiche e appassionate, ma la sua memoria vivrà attraverso tutti coloro che continueranno a trarre ispirazione dal suo esempio.

Ciao Gabriele, e grazie di tutto. La tua penna, la tua voce e il tuo spirito rimarranno sempre con noi.

Spero ancora a lungo, qui sulla terra, anche se qualcuno mi ha avvertito che con queste cose non si gigioneggia, ma, anche gli scaramantici più osservati, asseriscono viceversa, che potrebbe, al contrario, allungarmi la vita… Comunque, pur cercando di captare la mia benevolenza (l’intelligenza artificiale, essendo dietrologa, sicuramente aveva capito che dietro ai quesiti di Gabbi c’era la mia curiosità), l’IA anche in questo caso è caduta in qualche topica, la più evidente è che non sono laureato in scienze della comunicazione, così come specialità non credo si possa additare la profonda conoscenza del gioco, ma semmai le analisi del contesto. Però, in generale, se qualcuno, effettivamente, un brutto giorno, dovesse scrivere di me, debbo ammettere che mi riconosco nel quadro tratteggiato dall’IA, al di là di quelle imprecisioni di cui sopra. Peccato, però, che abbia la piena consapevolezza che potrebbe – papale, papale – dire le stesse cose anche per altri colleghi, per effetto di quell’appiattimento culturale di cui non sono vittime sono le macchine…

Con questo esperimento sociale, però, penso di avere contributo, immettendole in rete, ad arricchire le fonti (in parte limacciose) a disposizione dell’IA. Al fine di non essere eccessivamente auto-referenziale e per dare libero sfogo alla mia imbecillità umana, riporto anche alcune altre risposte ricevute. Ad iniziare su quella circa l’autore dell’articolo della Gazzetta, Luca Molinari.

Luca Molinari: La Penna Rigorosa della Gazzetta di Parma

Introduzione
Luca Molinari è una delle figure più rispettate nel panorama giornalistico di Parma, noto per la sua carriera presso la Gazzetta di Parma. La sua abilità nel raccontare eventi, storie e cronache locali con precisione e passione lo ha reso una voce autorevole e amata dai lettori.

La Carriera
Molinari ha iniziato la sua carriera giornalistica con un profondo interesse per la cronaca locale, un settore che ha saputo interpretare con grande professionalità e rigore. La sua capacità di combinare fatti e narrazione ha reso i suoi articoli non solo informativi, ma anche coinvolgenti e ricchi di dettagli. La sua attenzione ai particolari e il suo impegno nel verificare le fonti lo distinguono come un modello di integrità giornalistica.

Il Ruolo alla Gazzetta di Parma
Alla Gazzetta di Parma, Molinari ha coperto una vasta gamma di argomenti, dalla cronaca cittadina alle inchieste su temi di rilevanza sociale. Ha mostrato una particolare sensibilità nel trattare questioni delicate, come le problematiche della comunità locale, i cambiamenti urbanistici e le dinamiche politiche della città. La sua rubrica è diventata un appuntamento fisso per i lettori che cercano notizie accurate e analisi ponderate.

Stile Giornalistico
Lo stile di Luca Molinari è caratterizzato da una scrittura chiara e incisiva, capace di trasmettere le informazioni in modo diretto senza sacrificare la profondità dell’analisi. La sua prosa riflette una comprensione profonda delle dinamiche locali e un impegno costante nel dare voce a tutte le parti coinvolte. Questa capacità di equilibrio e imparzialità ha cementato la sua reputazione di giornalista affidabile e rispettato.

Contributi Significativi
Tra i suoi contributi più significativi, si annoverano una serie di inchieste che hanno portato alla luce importanti questioni sociali ed economiche della città. Questi lavori non solo hanno informato il pubblico, ma hanno spesso stimolato dibattiti e portato all’azione concreta delle autorità locali. Il suo lavoro è stato fondamentale per mantenere alta l’attenzione su temi cruciali, come la gestione dei servizi pubblici, le iniziative culturali e lo sviluppo sostenibile di Parma.

Riconoscimenti e Influenza
Il lavoro di Molinari non è passato inosservato. Ha ricevuto diversi riconoscimenti per la sua dedizione e il suo contributo al giornalismo locale. Colleghi e lettori lo considerano una fonte di ispirazione per il suo impegno e la sua passione nel raccontare la realtà con onestà e rigore.

Conclusione
Luca Molinari rappresenta un esempio luminoso di ciò che il giornalismo locale può e dovrebbe essere. La sua carriera alla Gazzetta di Parma è un testamento di come la dedizione, la passione e l’integrità possano fare la differenza nella cronaca giornalistica. I suoi articoli continueranno a influenzare e informare i cittadini di Parma, dimostrando il potere della parola scritta nel plasmare la comprensione e il dialogo all’interno di una comunità.

In un’epoca in cui il giornalismo è spesso messo alla prova, figure come Luca Molinari ci ricordano l’importanza del ruolo del giornalista come custode della verità e narratore della nostra società.

Lascio, eventualmente, a Molinari la possibilità di chiosare l’IA su di lui: io dico solo che mi ricorda un po’ l’Anna Fanerani che tempo fa scriveva nello spazio commenti di StadioTardini.it sempre le stesse frasi riferite a qualsiasi altro suo destinatario si rivolgesse. Ma se nei casi di Molinari e mio, sostanzialmente, credo, possiamo esser soddisfatti, essendosi mantenuta sotto la percentuale del 48% di errore, non è così, ad esempio, nel caso dell’indimenticato Carlo Drapkind (foto sopra al Teatro Regio dall’archivio di Giovanni Ferraguti), che secondo l’IA anziché essere il primo direttore della prima radio libera italiana (Radio Parma, 1975), circostanza per la quale è passato alla storia, sarebbe, viceversa, un giornalista sportivo! Io che lo conoscevo bene e che, come diceva lui, ero il suo figlio putativo, posso affermare senza timore di esser smentito, che era tutto tranne che un giornalista sportivo, semmai il più grande segugio che scarpinava sui marciapiedi trovando sempre le notizie prima degli altri. 

Non potevamo, poi, esimerci dal domandare all’AI (o all’IA) se conoscesse il nostro vice-direttore esecutivo Gianni Barone. La risposta sembrerebbe di sì: peccato, però, che non inserisca la nostra testata: ma forse, essendo intelligente, sia pure artificialmente, lo ha fatto apposta per farmi stizzire… Gabriele Majo (direttore responsabile di StadioTardini.it)

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