In memoria di Gianni Mura, di Gabriele Majo (VIDEO INTERVISTA DEL 2013)

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(Gabriele Majo, direttore responsabile di www.stadiotardini.it) – E’ di poco fa la notizia della scomparsa di Gianni Mura, l’ultimo Gianni Brera del giornalismo (sportivo) italiano, aveva 74 anni e fatale gli sarebbe stato un attacco cardiaco. Per quelli della mia generazione un inarrivabile esempio da seguire, una lettura – i suoi Sette Giorni di Cattivi Pensieri – da non mancare mai. Pure un po’ orso lo stesso era sempre disponibile con l’impertinente radiocronista della piccola radio privata che lo andava a importunare durante le partite del Parma nei mitici anni ’90. Se non commetto a caldo scambi di persona fu proprio lui a inorridire quando Carlo Chiesa esagerò in occasione del famoso gol definitivo di Hernan Crespo, quando i banchi della tribuna stampa erano ancora abbastanza sacri ed inviolabili (Gino Bacci, ad esempio, una volta mi bacchettò quando mi presentai con un taglio di capelli, che mi suggerì Serena Marsicano, decorato ed esagerato per quei tempi e che poi si tramutò nella mia prima pelata a zero su consiglio di Enrico Cavalca) per danzarci sopra o soltanto per alzare i decibel del volume della voce  oltre il consentito. L’ultima volta che lo incontrai fu in occasione di un Mangia come Scrivi, (rassegna cultural gastronomica ideata e diretta da Gianluigi Negri e di cui StadioTardini.it è media partrner) correva l’anno 2013, mese di Maggio, e mi concesse una intervista abbastanza lunghetta, al termine della quale mi fece capire che avrei potuto anche tenerla un po’ più corta, ma l’occasione era ghiotta e non me la feci scappare, magari approfittandomene un po’. Per ricordarlo vorrei riproporVi quella chiacchierata esclusiva, ripresa in maniera magari un po’ amatoriale, ma i mezzi tecnici quelli erano… In quell’occasione Mura definì (come titolammo) il Parma quale l’ultimo felice esempio calcistico della provincia italiana” (anche se purtroppo sappiamo bene come andò a finire pochi mesi dopo…) e, da esperto  amante di cucina, mi spiegò perché il famoso coniglio all’ischitana (“ucciso nell’aglio”) da lui citato in un suo libro pubblicato in quei giorni, costasse, circa 25 anni fa, ben 36 mila lire in trattoria, quando il prezzo di un primo piatto era di appena 4.000 lire: col collega Carlo Vaccari eravamo sull’isola per seguire la fase finale del campionato Primavera, con impegnati i bocia Crociati, e poi vinta dal Perugia di Gaucci, pure recentemente mancato. Maestro, riposa in pace. Gabriele Majo, direttore responsabile di www.stadiotardini.it

DALL’ARCHIVIO DI STADIOTARDINI.IT

INTERVISTA DI GABRIELE MAJO A GIANNI MURA

(Mangia come Scrivi, Venerdì 10 Maggio 2013)

1^ PARTE

2^ PARTE

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